Perché GTA e Red Dead Redemption non sono diventati film? «Non ha mai avuto senso»

Dan Houser, ex boss di Rockstar Games, spiega come mai lo studio non ha mai voluto prendere in considerazione film delle sue IP più importanti.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

I film dedicati ai videogiochi di maggior successo oggi non vengono più considerati un tabù, con una "maledizione" che sembra ormai essere stata spezzata da adattamenti che hanno saputo rispettare le IP e ottenere un largo consenso al botteghino.

Ma chi ha dimostrato di non essere ancora minimamente interessata a fare questo ulteriore step è Rockstar Games: nonostante proprietà come Grand Theft Auto e Red Dead Redemption (trovate il secondo episodio su Amazon) potrebbero sposarsi perfettamente con adattamenti live-action, lo studio ha sempre rifiutato qualunque tipo di offerta.

Ma come mai Rockstar non ha mai voluto trasformare in film le sue proprietà videoludiche di maggior successo?

A rispondere a questa domanda è stato Dan Houser, co-fondatore di Rockstar Games che ha lasciato la compagnia ormai 4 anni fa, in un'intervista rilasciata a The Ankler.

L'ex vicepresidente sottolinea che c'erano troppi rischi legati per film di GTA e Red Dead Redemption, al punto che un arrivo al cinema avrebbe potuto procurare potenzialmente più danni che benefici.

In passato c'erano stati dei contatti con alcune case di produzione, ma che alla fine non hanno portato a nulla di fatto proprio per una profonda divergenza di vedute:

«Dopo alcuni appuntamenti imbarazzanti, abbiamo chiesto ai dirigenti: "Perché dovremmo volerlo fare?".

La loro risposta è stata: "Perché così fareste un film". Ma no, ciò che avete descritto siete VOI che fate un film, mentre noi non avremmo alcun controllo e ci prenderemmo un enorme rischio per qualcosa che appartiene a noi.

Pensavamo che saremmo rimasti abbagliati dalle luci dei riflettori, ma non è stato così. Avevamo ciò che era considerata una IP multi-miliardaria, e dal punto di vista economico non ha mai avuto senso.

Questo rischio non ha mai avuto senso».

Dan Houser commenta infatti che in quei giorni sembrava quasi impossibile che un film tratto da un videogioco potesse essere di buona qualità.

L'ex vicepresidente di Rockstar Games ci ha però tenuto ad aggiungere che «oggi i tempi sono diversi», lasciando intendere che adesso lo studio potrebbe anche decidere di prenderlo in considerazione, se arrivasse un partner credibile ed affidabile.

Effettivamente, oggi i publisher e gli sviluppatori hanno molto più controllo su film e serie TV, permettendo loro di assicurarsi che le produzioni rispettino l'IP di origine e siano allo stesso tempo di qualità accettabile.

Chissà dunque se Rockstar Games non possa decidere di cambiare idea, ma per riprendere le parole di Dan Houser, il rischio dovrà avere un senso.

In ogni caso, lo studio ha dimostrato di non avere affatto bisogno di un ulteriore boost di popolarità da film e serie TV: basti pensare che ormai quasi tutti temano l'uscita di GTA 6 e cercheranno di evitare lo scontro, inclusa la stessa Xbox.

Se in futuro dovesse comunque arrivare un adattamento di GTA V, sarà necessario scegliere per forza di cose un finale canonico: i fan hanno un'idea ben precisa di quale dovrebbe essere.

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